Il nostro è stato un vero e proprio tour intorno all’isola, cominciando con le mitiche salite descritte da Gogna in 100 Nuovi Mattini ed aggiungendo qualcosa di più recente

 

 
 


Sardegna Climbing Tour 2019


Capo Testa, l'avvicinamento

Davvero una settimana tra esplorazione, arrampicate, posti magnifici e… roccia da sogno, inseguendo i nostri personali “100 nuovi mattini”!
Questo è stato il nostro ultimo tour arrampicatorio del 2019 in terra sarda, sette giorni “on the road” per scoprire gli angoli più belli dell’arrampicata trad (e non solo) della Sardegna. Il progetto è nato questa volta sfogliando il mitico 100 Nuovi Mattini di Alessandro Gogna, ed immaginando di ripercorrere quei luoghi belli e selvaggi, ma aggiungendo anche qualcosa di più moderno! Granito e calcare, spit e friends, diverse facce di una meravigliosa medaglia chiamata arrampicata…
Il nostro è un team ormai collaudato ed affiatato… Roby lo conosco bene: detto e fatto! Traghetto, alberghi, falesie da visitare…ed il tutto di gran qualità!
È così che, un sabato sera di inizio dicembre ci troviamo sul traghetto per Porto Torres, con il solito enorme bagaglio previsto dalle méte dell’arrampicata trad, ma questa volta comodamente posizionato sul pickup di Roby, che ci permetterà anche di raggiungere i più sperduti posti della nostra isola…


Capo Testa. Verso la via del Cannellone

Tiri alti sulla via del Cannellone

Si comincia subito appena arrivati: Capo Testa, via del Cannellone. Posto davvero incantevole, con un tocco di particolarità dovuto alla comunità hippie che da diversi anni popola la penisola. Cominciamo nel migliore dei modi: mare, spiagge e roccia super! Il giorno dopo è la volta di Punta Sant’Andrea, altro posto menzionato nel nostro libro-guida: via Temperatura 38 Gradi …per gli amanti del trad c’è qui un tiro davvero spettacolare, assolutamente sottogradato: 30 metri di fessura offwidth di impostazione davvero complessa! Devo tirare fuori tutti i miei anni di valle Orco ed i soggiorni americani per uscirne indenne!


Capo Testa; Roby cerca la discesa...


Dillosauro, l'incredibile sagoma


Dillosauro, primo tiro

Ormai il viaggio è cominciato: il martedì è la volta del più recente Dillosauro, una via diventata simbolo dell’arrampicata sarda; un posto mozzafiato, una falesia davvero notevole con una torre staccata che resta davvero impressa nella memoria: la cima è grossa come una poltrona, sugli ultimi metri si abbraccia questo incredibile ago di roccia!


Dillosauro; Roby sul monolite


Dillosauro; Roby sugli ultimi metri

Il giorno successivo è l’unico di stop: una bella pioggia ci sorprende mentre ci dirigiamo verso la parete conosciuta come Garibaldi, nella zona dell’entroterra sardo tra Caglieri e Muravera: nessun problema, è anche il giorno con il maggior spostamento in auto; continuiamo così il nostro trasferimento verso Masua, altro luogo famoso per l’arrampicata. Occorre giocarci bene gli ultimi giorni: decidiamo per la visita a Capo Pecora.

Masua... mare e roccia da sogno

Masua, panorama dalla sommità della via


Un posto incredibile …davvero pochi i segni di civiltà in questo angolo di mediterraneo, almeno in questo periodo dell’anno. Con la giornata uggiosa che persiste ricorda quasi un angolo di nord Europa. Una bella passeggiata di mezz’ora ci porta prima alla baia delle Uova di Dinosauro, una magnifica spiaggia caratterizzata dai suoi sassi rotondi, per poi risalire brevemente ed arrivare vicino alle nostre falesia: fessure, fessure, e ancora fessure, un posto davvero speciale per imparare a posizionare friends, lasciato tutto meravigliosamente naturale!


Masua, prima doppia

Anche qui ci togliamo la voglia di scalare e di incastrare mani e piedi; viene naturale, per il giorno dopo, scegliere una méta più plaisir e di genere diverso: andiamo a Masua, sul mare, dove non abbiamo che da scegliere tra le mille possibilità, tutte con vista mare! Roccia sempre bella, panorama incredibile e, anche oggi, solitudine assicurata!
Come sempre ci spiace accorgerci quasi all’improvviso di essere arrivati alla fine del nostro soggiorno …abbiamo solo più una giornata che ci separa dalla partenza del nostro traghetto. Giornata che spendiamo a cercare le buone cantine di Vermentino sardo, altro must del nostro tour!
Ancora una partenza, ancora un arrivederci ad un posto meraviglioso: grazie a Roby, gran compagno di esperienze!!


Capo Pecora e la sua roccia incredibile

Logistica: Innumerevoli, ovviamente, le possibilità per raggiungere la Sardegna. Nave o aereo, l’unica cosa da considerare è la necessità di avere un auto in posto, per muoversi liberamente. Anche per il soggiorno sono diverse le possibilità anche se, a dicembre, abbiamo fatto un po’ di fatica a trovare sistemazioni aperte. In ogni caso, l’opzione del B&B è stata sempre comoda e sufficientemente flessibile per le esigenze di noi arrampicatori


Capo Pecora, i settori sul mare

Falesie visitate

Il nostro è stato un vero e proprio tour intorno all’isola, cominciando con le mitiche salite descritte da Gogna in 100 Nuovi Mattini ed aggiungendo qualcosa di più recente e, a nostro parere, particolarmente interessante. È per questo che la nostra proposta non vuole essere la descrizione dei posti più belli della Sardegna, perché davvero è una regione con un’offerta assolutamente vasta …impossibile farne una classifica!


Dillosauri; Roby arriva in sosta



Fatta questa premessa noi abbiamo visitato:

Capo Testa (Santa Teresa di Gallura): via del Cannellone; 120m, V-. Storica via facile ed estremamente panoramica; parte direttamente dal campo principale della comunità hippie che tutt’ora abita la penisola di Capo Testa.

Punta Sant’Andrea (San Pantaleo): Temperatura 38 Gradi; 150m, VI (…!!). Bella via con un tiro assolutamente unico nel suo genere: una lunghissima fessura offwidth estremamente faticosa e difficile da proteggere: necessari 4, 5 e 6 …misure forti!

Jurassic Park (Tertenia): Dillosauro; 60m, 6c max. Straordinaria arrampicata su un monolite come ne esistono davvero poche… Due tiri, ma davvero entusiasmanti: il primo in un diedro ostico e faticoso, il secondo –più facile- ma con una parte finale in cui l’esposizione è davvero notevole… da non perdere!
A parte il Dillosauro, ovviamente, sono molte le possibilità sulla parete adiacente per provare tiri davvero notevoli…

Capo Pecora: Altri sito per gli appassionati del trad che, a parte il punto di vista panoramico (è infatti un altro posto incredibile!), merita decisamente la visita.
Diversi sono infatti i settori, direttamente sul mare o poco distanti.
La caratteristica comune è la presenza delle sole soste e le difficoltà spesso molto contenute, cosa che permette di cominciare la pratica della scalata trad senza troppi patemi.
Anche per questo settore è molto consigliabile avere la guida di Oviglia per districarsi al meglio.

Masua: poco da aggiungere su un posto già famoso per l’arrampicata.
Molte le vie, di diverse difficoltà, con l’aggiunta recente di qualche bel monotiro per completare la giornata.

Bibliografia Assolutamente consigliabile avere le due guide di riferimento di Maurizio Oviglia, ovvero Pietra di Luna, nelle due edizioni “Falesie” e “Trad & Multipitches”. Rappresentano infatti i riferimenti per le falesie a monotiri, le vie lunghe e i settori trad della nostra stupenda isola.


Capo Pecora, un contesto mozzafiato

 

 
 
 
 
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