Le normali al Bianco



Monte Bianco 4810m

L’ascensione al monte Bianco è un’opportunità che ognuno di noi appassionati di montagna vorrebbe poter avere almeno una volta nella vita.
Arrivare sulla vetta più alta d’Europa è un’esperienza molto personale e anche chi come noi ci torna più volte non può che ammettere che ogni volta è un po’ come se fosse la prima.
Ma la nostra più grande soddisfazione resta quella di leggere nei volti di chi accompagniamo fin qui la realizzazione di un sogno e ci rende orgogliosi averne potuto essere partecipi.
Il panorama è eccezionale e la sensazione di essere sul punto più alto del nostro continente è amplificata dall’immediata sensazione di essere circondati da cime visibilmente più basse.
Ma la salita al Monte Bianco resta comunque un’ascensione impegnativa!
E’ richiesto un buon allenamento e qualche precedente esperienza di alta quota.
Anche se tecnicamente abbastanza semplice la salita si presenta faticosa e lunga; non dimentichiamo che siamo per molto tempo sopra i 4000m di altezza.
Tre le possibili vie da seguire per raggiungere la cima.

Dal Refuge du Goûter:

Ascensione effettuabile in due giorni con pernottamento in rifugio.
È la via più “corta” per raggiungere la vetta ma proprio per questo forse la più frequentata.
Occorre prenotare con largo anticipo(qualche mese) il rifugio e adattarsi a una sistemazione non tra le più comode.
È richiesto un buon allenamento di base e qualche precedente esperienza in quota.

Giorno 1:
Dislivello: 1450m
Difficoltà:media
Tempo salita: 6 ore circa
partenza dal Nid d’Aigle a 2372m. raggiungibile con funivia che parte dal paesino di Les Houches e poi con treno a cremagliera.
Ci si incammina lungo un comodo ma lungo sentiero che su pietraie e morene conduce prima al rifugio Tète Rousse (3167m) e da qui con ripido sentiero attrezzato fino al rifugio Goûter (3800m) posto sotto l’omonima cima.
Nella seconda metà del percorso si sale su faticoso sentiero con tratti attrezzati. In qualche punto prestare molta attenzione alle scariche di pietre per il progressivo scioglimento delle nevi; soprattutto in tarda stagione!
Note: tappa lunga con notevole spostamento. Ultimi 800m di dislivello faticosi e a tratti pericolosi a seconda della stagione.

 
Giorno 2:
Dislivello: 1000m
Difficoltà: media
Tempo salita:4-7 ore
Partenza molto presto dal rifugio immettendosi subito sul retrostante ghiacciaio che sale dapprima dolcemente poi un po’ più ripido fino a raggiungere il Dôme du Goûter(4250m) dove si apre un vasto pianoro glaciale.
Da qui si riprende a salire in direzione dell’ormai evidente vetta raggiungendo dapprima la Capanna Vallot a quota 4362m e quindi la vetta,posta al termine dell’aerea e fantastica cresta delle Bosses.

Note: la tappa si svolge completamente su ghiacciaio e, nonostante il dislivello sia minore del giorno precedente, resta ugualmente faticosa e, soprattutto negli ultimi 600m di dislivello, la quota si fa sentire in modo particolare.

Discesa lunga rientrando dallo stesso itinerario di salita.

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Periodo: giugno-settembre

Dal Rifugio Cosmiques: (traversata dei tre Monte Bianco)

Detta anche la via dei 3 Monte Bianchi resta forse l’itinerario ad oggi migliore per raggiungere la vetta.
Più lunga della via dal rifugio Gouter ma decisamente più comoda come accesso la salita parte dal Refuge des Cosmiques (3650m) raggiungibile in mezz’ora di cammino, in discesa, dall’arrivo della telecabina dell’Aiguille du Midi.
Il rifugio molto accogliente e pulito garantisce sicuramente un riposo migliore prima della grande giornata.
La vetta del Monte Bianco viene raggiunta con un itinerario molto vario e in ambiente glaciale senza paragoni,sfiorando le cime di altre due splendide montagne;da qui il nome che viene attribuito.

Giorno 1:
Dislivello: 200m in discesa
Difficoltà: facile
Tempo: 45 min.
partenza nel primo pomeriggio da Chamonix con telecabina per l’Aiguille du Midi (m.3870).
Da qui si scende con aerea cresta nevosa sul sottostante ghiacciaio e, attraversatolo, si risale leggermente fino al rifugio Cosmiques posto su un’altura a 3615m.

 

 

Giorno 2:
Dislivello: 1400m. circa
Difficoltà: media
Tempo salita: 6-10 ore
partenza intorno alle ore 2 dal rifugio e, dopo un primo tratto in leggera discesa, comincia la prima lunga salita che porta sulla spalla del Mont Blanc du Tacul a circa 4100m di quota.
Da qui si scende di nuovo leggermente perdendo circa 100m e si attraversa un vasto pianoro glaciale che conduce alla base della ripida salita che, culminante in una stretta rampa con corde fisse, conduce alla spalla del Mont Maudit,a circa 4400m.
Da qui, con le prime luci dell’alba, si scende nuovamente verso il colle della Brenva a quota 4350.
Un po’ di riposo prima di intraprendere l’ultime decisiva salita verso la vetta del Bianco.
Gli ultimi 500m sono i più faticosi e la quota si fa sentire, occorre quindi essere ben allenati per giungere qui con ancora una scorta di energie sufficiente ad affrontare l’ultimo pezzo e poi a ridiscendere!

Discesa: per lo stesso itinerario oppure passando dal rifugio Gouter.

Periodo: giugno-settembre

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Dal Rifugio Gonella (via normale italiana)

Delle tre vie la meno frequentata e la più difficile.
Un itinerario impegnativo ma di straordinaria bellezza e varietà.
Un dislivello di 1800m circa tra splendidi e tormentati ghiacciai e creste aeree ed affilate.
La via normale italiana passa negli angoli più isolati e selvaggi del versante Sud del Monte Bianco e sicuramente resta nel cuore di chi la percorre!
Riservata ad alpinisti ben allenati e a chi oltre che la vetta desidera un’esperienza indimenticabile…
Effettuabile in due lunghi giorni di salita.
Negli ultimi anni a causa delle condizioni climatiche resta normalmente praticabile nella prima parte della stagione quando è ancora presente un buon spessore di neve in bassa quota.
Una salita dal sapore antico e avventuroso,con la costante e forte presenza della vetta,visibile per tutto il percorso e imponente col suo accidentato versante Sud…forse tra le vie più belle che conducono alla vetta del tetto d’Europa!

Giorno 1:
Dislivello: 1400m
Difficoltà: facile
Tempo salita: 6 ore
Partenza dal fondo della Val Veny su strada asfaltata fino al Lago Combal.
Da qui si sale la ripida morena giungendo sulla sua affilata cresta pietrosa e gettandosi successivamente nell’enorme bacino del ghiacciaio del Miage.
Per circa due ore si cammina in piano sul ghiaccio ricoperto da detriti immersi in un ambiente di rara bellezza.
Si risale il ghiacciaio del Miage fino quasi al fondo e,nell’ultimo tratto,i detriti lasciano il posto alla neve e al ghiaccio vero e proprio.
L’ultimo pezzo della salita si svolge su un bel sentiero attrezzato che conduce ripido al rifugio Gonella a quota 3050m.

 

 

Giorno 2:
Dislivello: 1800m circa
Difficoltà: medio-alta
Tempo salita: 8-12 ore
Dal rifugio Gonella ci si immette sul ghiacciaio che da subito sale con alternanza di rampe ripide e piani con qualche passaggio ripido in corrispondenza delle seraccate.
Ambiente selvaggio e tormentato fino a giungere nel piano sotto il colle di Bionassay.
Qui si tira il fiato prima della salita al colle, spesso su ghiaccio vivo e con tratti di roccette facili.
Dal colle, a quota 3900m, si sale su cresta affilata e spettacolare per circa 200m fin quando questa si allarga cedendo il posto agli ampi pendii che conducono al Dôme du Gouter; punto in cui ci si congiunge alla via normale del rifugio Gouter, a quota 4200m.
Da qui prima dolcemente poi più diretti si raggiunge la capanna Vallot a 4362m e infine, seguendo la faticosa ma eccezionale cresta delle Bosses, si giunge sulla vetta.

Discesa: per lo stesso itinerario ma sovente conviene scendere al rifugio Gouter e di qui a Les Houches da dove con navetta si ritorna a Courmayeur attraverso il traforo del Monte Bianco.

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Periodo: giugno-agosto

 
 
 
 
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